Cosa portare al primo appuntamento con l’Ayahuasca

Kiss of the Muse (ritaglio) – By Alex Gray (alexgray.com)

La prima esperienza con l’Ayahuasca può risultare una delle più importanti della propria vita. Vediamo assieme cosa è utile “mettere nello zaino” prima di partire per il viaggio.

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Suggerire come affrontare un’esperienza con l’Ayahuasca è sempre difficile: una parola è poca, due sono troppe. Il rischio di creare aspettative, di spaventare o di influenzare, in qualche modo, è sempre dietro l’angolo.

Esistono tuttavia delle best practice che possono tornare molto utili. Mi propongo qui di elencare quelli che ritengo i miei Seven habits for highly effective Ayahuasca (i sette pilastri del successo con l’Ayahuasca) che possono aiutare a trarre il miglior risultato da una cerimonia con questa pianta maestra.

1. Cerca l’intento

Il primo habit è anche il più importante. Informarti sull’organizzazione che propone l’esperienza potrebbe non bastare. Il suggerimento principe è di non accettare altro che non sia una testimonianza diretta da persone che hanno già partecipato all’esperienza. Se l’esperienza raccontata è positiva e la fiducia data alla persona che la racconta è alta, non ti rimane che assicurarti di partecipare con le stesse guide e lo stesso staff.

Assicurarsi di partecipare con la stessa organizzazione potrebbe non essere sufficiente. Soprattutto durante le prime esperienze, il setting, cioè l’ambiente, le persone, l’aria che si respira, è molto importante. L’Ayahuasca amplifica le tue percezioni e potresti non avere ancora acquisito gli strumenti utili a gestire alcuni stimoli esterni che normalmente passerebbero inosservati.

Se respiri attenzione ma non “paternalismo”, rispetto ma non “distanza”, ecco, sono buoni segni di un intento in linea con lo spirito dell’Ayahuasca. Puoi farti un’idea di cosa aspettarti da una organizzazione leggendo il Codice Etico per le Organizzazioni che utilizzano l’Ayahuasca.

2. Fai la Dieta

La dieta è una componente importante non solo perché evita complicazioni tecniche, ma perché aiuta a focalizzare l’attenzione e a prepararsi mentalmente ad un’esperienza importante.

La dieta fa parte di una liturgia, un cerimoniale che, attraverso qualche minima rinuncia, prepara ad allineare mente e corpo. Non deve necessariamente durare settimane, anche impegnarsi per 4 o 5 giorni riducendo la quantità di zuccheri, sale e grassi è un ottima pratica per aumentare la propria consapevolezza.

A questo proposito puoi consultare la sezione della “Guida del partecipante” dedicata alla sicurezza.

3. Portati un totem

Un totem è un oggetto fisico, un’idea, un pensiero che rappresentano per te la purezza assoluta, l’amore incondizionato, il candore e l’affetto più genuini. Potrebbe essere un peluche, una coperta che ti sta particolarmente a cuore, un cuscino o altro. Qualcosa che ti ricordi la cura che hai per te stesso.

Una forma di totem particolarmente efficace è il pensiero o l’immagine di un “personaggio-simbolo” o di una persona che ha fatto o fa parte della tua vita. Esempi possono essere Buddha, Gesù, Gandhi o il Papa oppure nella sfera personale l’immagine di un genitore, di un nonno, di un figlio o di un amico particolarmente genuino e vitale.

Portare con sé un’immagine mentale di armonia, grazia e purezza può aiutare nelle situazioni più difficoltose.

4. Abbandona le aspettative

Specialmente durante la prima esperienza, quando ancora non conosci lo spazio interiore che ti accoglierà, accettare “quello che viene”, con fiducia, può rivelarsi la via più breve verso un’esperienza importante. L’Ayahuasca è un viaggio in se stessi, non c’è motivo per non lasciarsi abbracciare completamente.

5. Medita

Fai pratica di meditazione. Se non sei allenato, dal momento che decidi di fare l’esperienza dedica 15/30 minuti al giorno a questa pratica: siedi comodo, focalizza la tua attenzione sul tuo respiro e cerca di non pensare a nulla.

Quando si presenta un pensiero accoglilo come accoglieresti un vecchio amico, salutalo, scambiaci due chiacchiere, e poi congedati con la stessa grazia con cui lo hai accolto. Cerca di riportarti alla quiete mentale. Quando arriva un altro pensiero accoglilo, anche se indesiderato, danzaci un po’ e poi congedalo nuovamente, con affetto.

Cerca di evitare di sostare troppo a lungo su un pensiero. Quando accade, ricorda che sei tu a decidere quando è abbastanza. In casi di necessità puoi provare a richiamare il totem che avrai scelto qualora non si manifestasse al momento opportuno.

6. Esprimiti libero

Il motivo principale per cui il primo habit, cioè l’accurata scelta dell’ambiente e delle persone a cui affidarsi, è – per l’appunto – il primo, consiste nell’importanza di sentirsi liberi di esprimersi.

Benché il mio consiglio sia di affrontare la prima esperienza disteso con gli occhi chiusi rilassando completamente i muscoli, è importante che tu ti senta libero di lasciar “circolare” le emozioni. Sentiti libero di ridere, di piangere o di esprimere le tue gioie e i tuoi dolori nel modo più naturale.

Potresti sentire la necessità di alzarti, di camminare, di “prendere aria”, ballare o cantare. Fa parte dell’esperienza: sentiti libero di esprimerti in armonia con te stesso e con gli altri.

Può capitare che si senta la necessità di vomitare ma che la si trattenga. Non esiste un divieto a controllarsi, ma è importante sapere che il purging può essere una parte importante dell’esperienza e che non toglie ne aggiunge valore alla persona.

7. Riconosci te stesso

Dopo il primo, il settimo pilastro è il più importante. Riconoscere se stessi significa vivere l’esperienza con la consapevolezza che qualsiasi immagine che visualizziamo, altro non è che la proiezione e rappresentazione delle nostre paure, delle nostre aspettative, dei nostri giudizi e in ultimo, dei nostri pensieri e delle nostre fantasie.

L’ayahuasca porta alla luce e polarizza le categorie mentali che ci guidano, che abbiamo registrato nel corso della nostra vita in seguito ad esperienze anche traumatiche. Alcune di queste sono a noi conosciute, altre invece risiedono profonde e celate nel subconscio. Attribuire queste “caratteristiche” ad altri – al di fuori da noi – è una trappola comune in cui ci si può imbattere.

È importate, quando questo succede, accettare ed accogliere la preziosa opportunità di conoscere noi stessi senza identificarsi con le idee che emergono dai meandri del nostro inconscio. È una opportunità meravigliosa di acquisire consapevolezza e, con un po’ di pazienza e di fortuna, intraprendere un rinnovato cammino di vita.

Conclusioni

La prima esperienza con l’Ayahuasca può non essere semplice. La fiducia, come ripeto sempre, è l’elemento più importante per poterla vivere al meglio. Cercare, dare e ottenere fiducia è per questo l’elemento più importante. Nei momenti difficili avere la consapevolezza di essere in un luogo sicuro e avere una guida il cui intento è genuino può rivelarsi determinante.

Saper accogliere il dono più prezioso, che siamo noi stessi senza il guscio del nostro ego; ecco quello è il vero insegnamento dell’Ayahuasca. Il resto sono consigli pratici di navigazione che mi auguro possano tornarti utili nel cammino con l’Ayahuasca e, perché no, anche altrove 🙂

Riferimenti